Villa Draghi
Con il suo stile neogotico e il grande parco romantico rappresenta l'ultima testimonianza della civiltà della villa veneta
Villa Draghi sorge isolata sulle pendici del Monte Alto, sopra un piccolo poggio a ovest dell’abitato di Montegrotto. L'edificio, come lo vediamo oggi, è un elegante edificio costruito tra il 1848 e il 1850 da Pietro Scapin. Al suo posto nel ‘600, si trovava la casa di villeggiatura del veneziano Alvise Lucadello, un facoltoso contabile a servizio del governo della Serenissima. Passata in seguito di proprietà alla famiglia Donati, l'immobile seicentesco fu poi acquistato dallo Scapin, il quale trovando la villa in uno stato di grave decadimento decise di demolirla e di riedificarla. La nuova costruzione si è in buona parte conservata e da oltre un secolo non è più conosciuta con il nome dell'antico proprietario, ma viene chiamata Villa Draghi, con riferimento alla famiglia che ne è stata proprietaria dal 1874 al 1965.
L’intera proprietà nel 1972 è stata acquisita dal Comune di Montegrotto Terme, che recentemente ha provveduto a restaurare l'immobile, allestendo negli annessi rustici della villa il Museo Internazionale del Vetro d’Arte e delle Terme, in cui sono esposti oggetti di grande valore artistico realizzati dai più famosi vetrai di Murano come Venini, Granieri e Del Negro. Una sezione del museo ospita invece i reperti archeologici di epoca romana rinvenuti nell'area termale.
Villa Draghi è un palazzetto a pianta quadrata che si sviluppa su due piani e presenta un'architettura in stile neogotico il cui tratto maggiormente distintivo è l’elegante merlatura a coda di rondine sulla sommità, un elemento decorativo che si ispira al famoso Palazzo Ducale di Venezia e che troviamo in altri immobili presenti sui Colli Euganei, ad esempio nelle poco lontane Villa Zadra a Torreglia e Villa Selvatico a Battaglia Terme. L’interno di Villa Draghi è spoglio, non resta quasi più traccia dell’arredo e dell'antica decorazione, che doveva essere molto sfarzosa e ricca. Gli ultimi proprietari privati, a causa di una situazione finanziaria difficile e controversie testamentarie, hanno alienato tutto il mobilio e venduto qualsiasi elemento decorativo asportabile dalla villa. E' seguito poi un lungo periodo di abbandono prima dell'acquisizione da parte dell'amministrazione comunale, che a sua volta ha protratto nel tempo l'esecuzione dei lavori di restauro, che si sono da poco conclusi.
Oggi le sale di Villa Draghi sono utilizzate per conferenze ed eventi culturali, ma la sua destinazione d'uso è ancora in discussione per trovarne una maggiore valorizzazione. L'edificio, in posizione senz'altro privilegiata, è dotato di una magnifica terrazza e di un piazzale da cui si gode una magnifica veduta della città termale e dei dintorni. La proprietà comprende inoltre un vasto parco di circa 30 ettari e parte del bosco che ricopre il colle sovrastante, da cui partono alcuni sentieri escursionistici di notevole interesse sia paesaggistico che naturalistico.