Villa Ca' Pesaro
L'imponente villa veneta è oggi sede del Collegio Manfredini di Este
Uscendo dal centro di Este in direzione di Montagnana, lungo la strada regionale Padana Inferiore, si incontra un'imponente complesso, Villa Ca' Pesaro, importante villa veneta che è stata trasformata oltre un secolo fa in Collegio Salesiano ed è ancor oggi sede dell'istituto di formazione professionale "Manfredini".
L'edificio sorge in località Ponte della Torre e risale al XVII secolo. La famiglia veneziana dei Pesaro, presente in questa proprietà dall'inizio del Cinquecento, divenne economicamente importante verso la metà del secolo successivo e decise di ingrandire una precedente costruzione per realizzare una residenza all'altezza del proprio nome. La progettazione fu affidata a Baldassare Longhena (1598-1682) architetto molto attivo nel capoluogo lagunare e in Terraferma, il quale partendo da una impostazione palladiana, aggiunse elementi decorativi sfarzosi seguendo il gusto pienamente barocco dell'epoca. Per quanto l'attribuzione della paternità di Ca' Pesaro sia ancora controversa, gli studiosi propendono a confermare che la parte centrale della villa fu costruita verso il 1660 dal Longhena, il quale elaborò le due facciate in pietra viva sviluppate su tre piani con bugnato rustico al pianterreno e un doppio ordine di trifore inserite in una balconata a pilastrini nel piano nobile e in quello sovrastante.
I lavori furono lasciati interrotti e nel secolo successivo, verso il 1740, fu chiamato Antonio Gaspari a completare il progetto. L'architetto, già attivo a Este nella fabbrica del Duomo all'inizio del secolo, provvide alla risistemazione e all'ampliamento dell'edificio, aggiungendo due ali laterali e modificando la facciata nord, rielaborata in stile settecentesco. Il corpo centrale presenta lesene e semicolonne di diversi ordini architettonici per ogni piano, mentre il timpano mistilineo arricchito da volute sorregge lo stemma gentilizio della famiglia Pesaro.
Gli interni e i cicli pittorici
All'interno sono presenti decorazioni affresco e a stucco, realizzate nel Settecento e in parte ancora ben conservate. La presenza di scale elaborate, stucchi e ricchi affreschi testimoniano il desiderio della famiglia di possedere una villa di rappresentanza sontuosa e raffinata.
I cicli pittorici furono eseguiti in tempi diversi: a pianterreno in una sala dell'ala destra si trovano scene mitologiche e allegoriche (l'Aurora, “Apollo e Dafne e Zefiretti con fiaccole”) di non sicura attribuzione ma riconducibili alla scuola di Francesco Zugno (1709-1787) per il ricco panneggio, le caratteristiche dei personaggi ed il cromatismo poco vivace.
Ai piani superiori si conservano paesaggi e vedute veneziane di autori minori. Queste pitture confermano il gusto dell'epoca per le decorazioni a prospettiva con giardini e fontane inserite dentro cornici e stucchi di impianto rococò. Completano gli ornamenti fregi floreali, scene di caccia e soffitti azzurri. Al secondo piano sono presenti alcune Vedute veneziane minutamente descritte e in un'altra stanza sei scene di Marine e burrasche, in un'atmosfera irreale e fantastica.
A metà Ottocento, alla morte di Pietro ultimo dei Pesaro, la villa passò per eredità ai Gradenigo, i quali la cedettero molto presto a Benedetto Pelà, che nel 1878 la vendette a Don Bosco; i suoi salesiani vi entrarono il 10 ottobre 1878 e da allora la villa è sede del Collegio Manfredini.
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