Sentiero G.G. Lorenzoni n.4
Sentiero n.4 del Parco Regionale dei Colli Euganei
Il sentiero G.G. Lorenzoni parte in corrispondenza di Casa Marina a Galzignano Terme. Una stradina bianca conduce a una salita che a destra porta alle Fontane, più precisamente all'antica Fontana Olivato, che ancor oggi sgorga tra le marne euganee. In primavera e in autunno, soprattutto nelle umide giornate di pioggia, è possibile incontrare l'orbettino e la salamandra pezzata riconoscibile dalla chiazza gialla.
In prossimità di un carpine nero si sale verso un castagneto particolarmente luminoso, costituito da esemplari di roverella, orniello, acero, corniolo con un vario sottobosco tra cui spiccano l'elleboro, il dente di cane e la polmonaria.
Proseguendo il percorso s'incontra una piccola piazzola di una carbonaia dove in passato si svolgeva la tipica attività di trasformazione della legna in carbone.
Dopo un breve tratto si raggiunge una conformazione rocciosa dove sono presenti cisto a foglie di salvia, ginestra , dittamo e asparago pungente, la cui crescita è stata favorita dall'ottima esposizione della luce del sole.
La strada prosegue in leggera discesa e, superati un carpino bianco e un gruppo di ontani neri, si arriva ad un'altra carbonaia chiamata “il carbonaie dea busa dei onari”.
La salita continua fino al raggiungimento di un faggio e successivamente di un acero montano. Nel cammino si distinguono dei massi trachitici squadrati e una roccia sovrastante il bosco chiamata la “Pria de Scanavaca” rifugio di faine, tassi e volpi. Dopo aver oltrepassato un grazioso castagneto, il sentiero si protrae verso il più fresco e abbondante bosco del versante settentrionale. Superato un bivio, si scende a destra verso il Roccolo per poi svoltare a sinistra dove comincia una salita formando uno stretto tornante. Gli esemplari di faggio epimedio alpino, il giglio rosso e il martagone appartengono a quelle specie alpine denominati relitti glaciali.
Una deviazione porta in soli quindici minuti verso i ruderi del monastero degli Olivetani per poi scendere e attraversare nuovamente il bosco. In prossimità di due panche la strada diventa lastricata in pietra fino a sbucare presso una strada militare della base aeronautica di Castelnuovo. Si percorre un tratto di strada asfaltata, per poi proseguire verso un'altra strada che costringe a diverse deviazioni; quindi si attraversano prati spaziosi fino a raggiungere un crinale chiamato Carpanè. Al seguente incrocio si continua a sinistra salendo verso il bosco in direzione di un ripiano sassoso detto “carbonile del corno”, per poi scorgere il Corno del Venda.
A questo punto si costeggia il versante sud, caratterizzato da una gradevole esposizione solare e dalla vegetazione mediterranea che, nonostante i danni causati da alcuni incendi, è riuscita a riprendersi grazie alla crescita di piante pioniere.
Per godere di un po' di ristoro l'ideale è sostare nei pressi delle due panche situate all'ombra dei roveri e dei castagni: il panorama dei colli sud occidentali vi lascerà senza fiato!
Soprattutto nel periodo estivo la zona è popolata da l'upupa, dal rigogolo, dal cuculo e raramente vengono avvistate la poiana, il gheppio e lo sparviere.
È giunto il momento di riprendere il sentiero che attraversa un bosco di roverella, castagno, ciavardello e orniello, fino a ritrovarsi nuovamente presso la recinzione della base militare.
Inizia la discesa: il tracciato scende lungo l'elettrodotto e dopo tre tornanti riporta verso la deviazione per il monastero degli Olivietani. Il sentiero costituito da gradini con pali di castagno porta alla “Fontana” vicino al rifugio del Re del Venda, fino a ritornare al punto di partenza presso Casa Marina.