Antichi percorsi sopra Luvigliano
Itinerario ricco di spunti naturalistici e storici lungo le pendici del Monte Pirio
Punto di partenza e arrivo di questo interessante giro ad anello sui colli che sovrastano il borgo di Luvigliano è il piazzale antistante la chiesa di San Martino. Fulcro della piccola frazione di Torreglia, la chiesa si affaccia verso due dei monumenti di maggior pregio presenti nel territorio, Villa dei Vescovi a nord e Villa Pollini a est. In questo punto scorreva una via antichissima denominata “pedecollinare” che, rimanendo leggermente sopraelevata rispetto alla pianura circostante, percorreva l'orlo collinare congiungendo le diverse località. Qui prendevano origine anche altri importanti percorsi di penetrazione e di valico del gruppo montuoso, che in parte verranno ricalcati durante l'itinerario.
Dal piazzale della chiesa ci si incammina verso est, costeggiando il muro di contenimento della parrocchiale fino ad imboccare lo stretto viottolo che conduce all'ingresso di Villa Pollini. Lasciando l'edificio sulla propria sinistra, si prosegue lungo il sentiero che inizia a salire lungo le pendici del Monte Pirio. Dopo qualche centinaio di metri, in corrispondenza di un tornante a sinistra, la vista si apre sulla valle sottostante consentendo di ammirare Villa dei Vescovi dall'alto. Riprendendo il cammino si costeggiano vasti filari di vigne e una costruzione rustica molto antica ancora ben conservata. La salita continua fino a giungere sulla sommità del sottile crinale che percorre trasversalmente tutto il monte. Tra gli ordinatissimi vigneti si riconoscono alcuni vecchi alberi, tra cui un maestoso ulivo e un vecchio gelso (Morus alba L.), testimone ormai isolato della pratica di allevamento dei bruchi del baco da seta. Ancora pochi metri in salita e si giunge in prossimità delle Case Milanta, alcuni edifici molto antichi che danno il nome a questo crocevia. Qui la visuale si apre su tutti i colli circostanti, permettendo di scorgere il Castelletto e la torre della chiesa di San Martino da un lato e Villa dei Vescovi e Villa Tolomei sul colle Mirabello dall'altro. L'osservazione del panorama fa comprendere come un tempo la dislocazione strategica di torri di avvistamento e case fortificate fosse funzionale a creare una rete di collegamenti visivi a scopo difensivo.
Sulla facciata occidentale dell'edificio posto nel crocevia si trova incastonato un raffinato capitello sacro in cui è raffigurata una testa di santo con sopra scolpite le parole “DEUSM(eus) ADIUTO(r)” (“il Signore è il mio soccorso”). Si tratta di un tabernacolo proveniente dalla chiesa del Monastero degli Olivetani sul Monte Venda.
Il percorso continua lungo la strada sterrata che punta verso nord, in direzione del Monte Solone. Oltre ai vigneti, proseguendo sul crinale, si incontrano tratti di bosco misto di carpino nero (Ostrya carpinifolia L.) e querce, con cespugli di ginestra (Spartium junceum L.) e scotano (Cotinus cocoggygria L.) lungo i bordi. Nello strato erboso, invece, si possono scorgere l'orchidea maggiore (Orchis purpurea Huds.), l'orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis L.) e verso la fine dell'estate l'eringio (Eryngium amethystinum) con la sua particolare inflorescenza color ametista.
Il sentiero comincia a scendere e nei pressi di un crocevia, anch'esso di origini molto antiche, si incontra una croce di legno. La via da percorre è quella che scende tra querce, carpini e aceri: in breve tempo si giunge alla base del colle dove si trova sulla destra una piccola fornace utilizzata un tempo per la produzione della calce, poi recuperata ed adattata ad uso abitativo. Continuando la discesa, in corrispondenza del piccolo rio che attraversa la strada, si può entrare in uno spiazzo sulla destra per visitare da vicino la piccola sorgente di acqua ancora purissima, denominata “Calto della Fate” per l'aspetto fiabesco dell'ambiente naturale in cui si trova.
L'ultimo tratto del percorso si ricongiunge con Via dei Vescovi, dove seguendo il muro di cinta si torna al punto di partenza.