Museo Civico Etnografico di Stanghella
La mappa del “retratto del Gorzon” e le origini della ruralità nella Bassa Padovana
I reperti custoditi al Museo Civico Etnografico di Stanghella testimoniano la trasformazione continua del paesaggio della Bassa Padovana nelle varie epoche storiche e raccontano l’evoluzione della cultura rurale.
Un percorso fatto di testimonianze senza soluzione di continuità, dagli insediamenti preistorici lungo le paludi, a quelli dei Veneti Antichi, fino alle centuriazioni romane, alle bonifiche medievali, e ancora ai grandiosi interventi idraulici di bonifica della Serenissima, fino all’arrivo della meccanizzazione agricola.
La costituzione del museo, avvenuta negli anni Ottanta da parte del Gruppo Bassa Padovana e dell’Amministrazione comunale, è legata principalmente a due avvenimenti: il ritrovamento, negli anni Settanta della carta catastale del “Retratto del Gorzone” e, negli stessi anni, la scoperta di reperti di età preistorica in località Selva di Stanghella.
La mappa del Retratto, risalente al XVII secolo, è per dimensioni una delle maggiori rappresentazioni cartografiche esistenti (7,950 m x 3,385 m); venne ritrovata casualmente nella mansarda dell’edificio che oggi ospita il museo.
La mappa, in seguito restaurata dai padri dell’Abbazia di Praglia, raffigura il territorio che si estende da Montagnana ad Anguillara Veneta delimitato a sud dall’Adige, con ricchezza di particolari nella descrizione delle coltivazioni, i corsi d’acqua, le paludi e gli insediamenti rurali.
Vi è riportata la data del 1633, ma si tratta probabilmente di una carta realizzata nel Cinquecento e successivamente aggiornata.
La seconda scoperta venne fatta in occasione di alcuni interventi di ampliamento degli argini. La Soprintendenza Archeologica del Veneto confermò la datazione alla seconda metà del III millennio a.C.. All’interno di questo insediamento vennero trovati 28 inumati e i relativi corredi funebri, oltre ad utensili, pugnali e punte di freccia. La grande quantità e la varietà degli oggetti ritrovati fanno di quella di Selva la principale stazione eneolitica del Veneto.
Il percorso tematico del Museo Civico Etnografico di Stanghella si articola in diverse sale:
- Sala della Colonizzazione antica: custodisce i reperti emersi dagli scavi di Selva;
- Sala della Ceramica: espone ceramiche risalenti a diverse epoche (dal Trecento al Settecento);
- Sala della Ruralità: raccoglie le testimonianze della cultura contadina tra Ottocento e Novecento;
- sala che conserva la carta del “Retratto del Gorzone”, interamente dedicata alla mappa;
- sala che ospita altre carte topografiche, registri contabili di aziende agricole del tempo, carte relative a zone di guerra nel periodo 1915-’18;
- “Sala delle officine rurali”, che presenta una ricostruzione di alcune botteghe: vi troviamo il fabbro, il carradore, il maniscalco, e l’osteria.
Il Gruppo Bassa Padovana venne fondato negli anni ’70 con lo scopo di approfondire e diffondere la conoscenza del patrimonio rurale e del territorio che si estende dai Colli Euganei lungo l’Adige, al di qua del Po.
L’impegno del Gruppo in questo ambito diede vita anche ad altri musei: il Museo dei Villaggi Scomparsi di Villa Estense, il Museo della Centuriazione Romana di Granze e il Museo delle Antiche Vie presso il Monastero di San Salvaro a Urbana.
Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020
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- Direzione AdG FEASR e Foreste -