Lago di Lispida
Bacino naturale alimentato da acqua termale in cui viene estratto il fango utilizzato dagli stabilimenti di cura delle Terme Euganee
Il Lago di Lispida si trova tra Monselice e Battaglia Terme e si estende ai piedi del versante orientale del piccolo monte da cui prende il nome. Inserito all'interno della vasta proprietà di Villa Italia (denominata anche Castello di Lispida) che include la collina e parte della pianura circostante, si può giungere sulle sue sponde tramite una breve passeggiata lungo il sentiero che costeggia i vigneti della tenuta.
Insieme al vicino Lago della Costa di Arquà Petrarca è l'unico lago termale naturale esistente nel territorio euganeo. L'intera area pedecollinare dove si trovano i due bacini era un tempo completamente sommersa da acquitrini. Solo nella seconda metà del XVI secolo il territorio venne definitivamente bonificato dai veneziani attraverso una poderosa opera di canalizzazione delle acque stagnanti, il cosiddetto “Retratto di Monselice”.
L'invaso del lago di Lispida è alimentato da polle di acqua solforosa calda avente la medesima origine geotermica delle acque presenti nel famoso bacino di Abano e Montegrotto terme. Il suo fondale limaccioso rappresenta una risorsa davvero preziosa in quanto fornisce gran parte del fango termale utilizzato per scopi terapeutici dagli stabilimenti delle Terme Euganee e che proprio per l'origine naturale ed il lungo processo di “maturazione” a cui viene sottoposto, differisce da quello utilizzato da altre località di cura.
La leggenda della sirena del Lago di Lispida
La presenza di acqua calda in questo specchio d'acqua ha da sempre stimolato la fantasia degli abitanti, dando origine a varie credenze e leggende. La più nota ha come protagonista Manfredo, giovane conte di Monticelli, il quale soffriva di una malattia alle gambe che non gli dava pace. Dopo aver sperimentato senza successo numerose cure, il dolore che lo affliggeva divenne sempre più acuto, impedendogli di dormire.
La notte di San Giovanni Battista il poveretto si recò sulle sponde del lago di Lispida dove aveva deciso di gettarsi per porre fine ai suoi supplizi. Ma prima che potesse realizzare il suo proposito, sentì un canto melodioso e dalle scure acque del lago emerse una bellissima fanciulla mezza donna e mezzo pesce, la quale commossa dal dolore del giovane decise di aiutarlo. La sirena si immerse e dal fondale portò in superficie del fango bollente con il quale coprì le membra malate di Manfredo. Nel giro di pochi giorni il conte guarì completamente.
Tutte le notti si recava sul lago sperando di rivedere colei che lo aveva guarito, ma la sirena non si fece più vedere. Ancora oggi lo spirito del conte di Monticelli si aggira di notte nei pressi del lago invocando la sua amata, ma secondo la leggenda solo durante la notte di San Giovanni Battista i due innamorati si riescono a rincontrare e chi si trova nei paraggi può udire il canto melodioso della sirena provenire dal fondo delle acque.