Colli Euganei

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Cinta muraria di Montagnana

Cinta muraria di Montagnana

Cinta muraria di Montagnana

La città murata della Bassa Padovana che conserva ancora integre le sue fortificazioni medievali

Delle molte città murate del Veneto, Montagnana è quella che conserva meglio la sua cinta muraria medievale: interventi umani e danni del tempo sono stati pochi o poco evidenti e la città appare oggi, maestosa e forte, quasi come doveva essere nel Trecento.

La prima fortificazione, costruita attorno al nucleo urbano per difendersi dalle invasioni barbariche, risale al Tardoantico, e doveva essere costituita da terrapieni, fossi, barriere di rovi e palizzate. 

Dopo il X secolo, numerose fonti scritte attestano l’impegno nella manutenzione delle mura da parte degli abitanti dei villaggi che il castrum di Montagnana difendeva. Oltre agli strumenti di protezione, come mura, bertesche e ponte levatoio, si parlava inoltre dell’importanza che il servizio militare avesse per la sicurezza di tutti. 

Nel 1242, Ezzelino III da Romano incendiò la città e successivamente ricostruì una cinta muraria più imponente e fece edificare il Castello di San Zeno.

A parte il Castello di San Zeno, la cinta muraria che vediamo oggi risale a un periodo più tardo, ed è uno degli esempi di mura medievali meglio conservati in Europa. 

La straordinaria fortificazione si deve all’intervento dei Carraresi che alla metà del Trecento vollero rafforzare le difese contro i vicini Scaligeri di Verona. La nuova cinta, costruita in mattoni e trachite dei Colli Euganei, racchiudeva un’area d circa 24 ettari, era coronata da merli guelfi ed aveva 24 torri perimetrali alte circa 18 metri.
All’interno, le torri erano adibite a magazzini e alloggi per i soldati durante le emergenze belliche.

Attorno alle mura era stato scavato un grande fossato che convogliava le acque del fiume Frassine attraverso un canale fortificato chiamato “il Fiumicello”.
Al di fuori della cinta muraria vi erano all’epoca solamente aree paludose, perciò Montagnana costituiva il faro della frontiera padovana verso Occidente. 

I due accessi nelle mura di Montagnana, erano posti uno a Est, verso Padova e l’altro ad Ovest verso Verona: il Castello di San Zeno e la Rocca degli Alberi.

Nel Cinquecento però venne aperto un ulteriore accesso nella parte più settentrionale della cinta muraria per avvicinarsi al punto di approdo e al porto sul fiume Frassine, questo venne chiamato “Porta Nova” o “di Vicenza”. Nell'Ottocento vene aggiunta l’ultima porta, denominata “XX Settembre”, questa venne aperta verso sud, nella direzione della stazione ferroviaria.


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