Castello di Lispida
Il complesso che sorge ai piedi dell'omonimo colle è conosciuto anche con la denominazione di “Villa Italia” per aver ospitato il re Vittorio Emanuele III
Il castello di Lispida sorge sulle pendici meridionali dell'omonimo colle ed è un complesso di edifici risalenti alla fine del XVIII secolo, il cui stile eclettico evoca l'aspetto fortificato di un antico maniero. Si trova ubicato nelle immediate vicinanze della località di Monticelli, nel comune di Monselice. Può essere raggiunto agevolmente dalla Strada Statale 16 imboccando all'altezza dell'incrocio di Rivella la via che porta verso i Colli Euganei; superato il passaggio a livello della linea ferroviaria si imbocca sulla destra un lungo viale alberato che conduce al castello.
La proprietà, circondata da un paesaggio idilliaco, comprende una vasta tenuta di circa 90 ettari costituita in parte da boschi e in parte da coltivi di vigneti e uliveti. Il colle di Lispida era famoso già nel Tardo Medioevo per la roccia di trachite che veniva estratta dalle sue cave e che successivamente gli idraulici della Repubblica Serenissima ribattezzarono “sasso di Lispida” considerando questo materiale uno dei più pregiati del territorio euganeo.
All'interno della tenuta si trova anche un piccolo lago termale alimentato da sorgenti calde, denominato lago di Lispida. Si tratta di una delle più importanti aree umide ancora presenti nella zona, che insieme ai piccoli invasi del colle di Sant'Elena e al più ampio lago della Costa, fornisce il fango termale agli stabilimenti di Abano e Montegrotto.
Il luogo ha una lunga storia, che precede l'acquisto della proprietà e la costruzione della dimora voluta dai conti Corinaldi nel 1792. La villa, infatti, nasce dalla trasformazione di un antico complesso monastico con annessa chiesa dedicata alla Vergine, di cui restano solamente alcune murature inglobate nella torre adiacente all'edificio principale. In origine il monastero era sede di una comunità dell'ordine monastico di Sant’Agostino, per poi passare nel Duecento ai benedettini che vi insediarono una comunità femminile. Superata una fase di decadenza, nel 1485 arrivarono gli Eremiti Gerolimini che ampliarono gli edifici monastici e ricostruirono la chiesa.
La soppressione di alcuni ordini religiosi operata dai veneziani nel 1780 portò il complesso all'alienazione e alla trasformazione operata sul finire del secolo dalla ricca famiglia Corinaldi. La radicale ristrutturazione diede forma all'attuale villa, contraddistinta da volumi imponenti e da una decorazione sulla sommità degli edifici che imita le merlature ghibelline. La proprietà venne quindi trasformata in una importante azienda agricola, dotata di imponenti cantine destinate alla produzione di vini.
Durante l'ultima fase della prima guerra mondiale, tra il 1918 e il 1919, la villa venne scelta per ospitare il quartier generale del re Vittorio Emanuele III, per la vicinanza con Villa Giusti di Padova sede del comando dell'esercito italiano.
A partire dalla fine degli anni ‘50 l’azienda ha ripreso la sua vocazione vitivinicola e grazie all’impianto di nuovi vigneti è cominciata la produzione di vini pregiati esportati in tutta Europa.
Oggi il Castello di Lispida ospita al suo interno anche alcuni appartamenti destinati alla ricettività turistica e mette a disposizione gli antichi edifici e l'ampio parco per feste ed eventi.