Palazzetto dei Vicari
Sede del potere amministrativo in epoca veneziana, oggi accoglie il Museo di Arte contemporanea.
Il Palazzetto dei Vicari è il monumento più conosciuto di Teolo. E’ un piccolo ma elegante edificio cinquecentesco che testimonia l’importanza del borgo collinare nel tardo medioevo e per tutto il periodo della dominazione veneziana (XV-XVIII secolo). Dopo aver avuto un suo podestà nel ‘200, nel secolo successivo Teolo fu scelto come sede di vicaria dalla signoria padovana dei Carraresi.
La vicaria era un vasto distretto amministrativo il cui titolare esercitava una giurisdizione civile e militare su parecchi borghi e villaggi dei Colli Euganei. Quando ai Carraresi subentrò la Repubblica di Venezia, quest’ultima conservò la tradizione di scegliere tra i nobili padovani il proprio vicario da inviare a Teolo. Nel ‘500 il palazzo, che si trova in uno dei punti più centrali e visibili del paese, fu ricostruito nelle forme attuali: al centro del basso edificio si trova inserita una torretta con copertura a cupola e cella campanaria, a cui si accede attraverso una ripida scalinata che parte dalla strada antistante. L’orologio sulla facciata fu realizzato per volere del vicario padovano Alessandro Capodivacca nel 1543, come ricorda una lapide con iscrizione dell’epoca sopra l’ingresso. Una seconda iscrizione ricorda invece un altro evento importante nella storia del paese, l’inaugurazione dell’acquedotto nel 1955.
Dopo essere stato ristrutturato e restaurato nei primi anni ’90 del secolo scorso, il Palazzetto dei Vicari è stato individuato dal Comune come il luogo più prestigioso per ospitare la raccolta di opere d’arte donata dal professor Dino Formaggio (1914-2008): oggi è la sede del Museo di Arte contemporanea a lui intitolato e comprende inoltre gli uffici della Pro Loco.